consigli per affrontare il cambiamento con fiducia
Autrice: dottoressa Cerri Jessica

Ti ricordi quel giorno di settembre? Lo zaino nuovo, più grande del solito, il cuore che batteva forte e quella strana sensazione nello stomaco: un mix di eccitazione e paura. Il primo giorno di scuola
media è uno di quei momenti che rimangono impressi nella memoria, un punto di svolta che segna il confine tra due mondi.
Quando tutto cambia: emozioni in tempesta
Non è solo questione di cambiare scuola. È come essere su una soglia: da una parte, il mondo familiare e rassicurante dell'infanzia; dall'altra, l'ignoto dell'adolescenza che si affaccia con le sue mille domande. I nostri ragazzi si trovano a navigare in un mare di emozioni contrastanti: l'entusiasmo per le novità si mescola alla nostalgia di ciò che lasciano alle spalle, la curiosità si intreccia con la paura.
"E se non sarò all'altezza?"
"Riuscirò a fare nuove amicizie?"
"I professori saranno severi?"
Sono domande che attraversano la mente di ogni ragazzo in questo momento delicato. Anche le famiglie vivono le loro ansie, combattute tra il desiderio di proteggere i propri figli e la necessità di lasciarli crescere. Qui entra in gioco il ruolo della scuola, che può favorire una transizione serena promuovendo discussioni aperte tra genitori, insegnanti e studenti. Ridurre
l’ansia e alimentare aspettative positive non è solo utile, ma necessario per gettare basi solide per il nuovo percorso.
Nuove sfide, nuove responsabilità
La scuola media porta con sé un carico di novità che va ben oltre i libri più pesanti e l'orario più lungo. Improvvisamente, ai ragazzi viene chiesto di essere più autonomi, di gestire il proprio tempo e il proprio studio in modo diverso. Non è più sufficiente seguire le indicazioni dell'insegnante: bisogna imparare a organizzarsi, pianificare e prendere decisioni.
È come imparare a guidare una bicicletta più grande: all'inizio può sembrare impossibile, ma con il tempo e la pratica diventa naturale. Per affrontare queste sfide, le famiglie devono supportare i ragazzi, aiutandoli a sviluppare competenze organizzative senza pressioni eccessive. È fondamentale creare un ambiente in cui i bambini possano sentirsi sicuri nel comunicare le proprie difficoltà, sapendo che non saranno giudicati.
Le relazioni: un nuovo mondo da esplorare
Forse uno degli aspetti più delicati di questa transizione riguarda le relazioni sociali. Da "grandi" della scuola elementare, i ragazzi si ritrovano a essere i "piccoli" delle medie. Le dinamiche di gruppo cambiano, le amicizie si evolvono, nascono i primi interessamenti romantici. È un periodo di grande vulnerabilità emotiva, in cui il bisogno di appartenenza si scontra con la paura del rifiuto.
Questa vulnerabilità può portare a comportamenti come isolamento, difficoltà a fare amicizia o persino esperienze di bullismo. Un clima scolastico accogliente, che promuova ascolto e inclusione, è essenziale per aiutare i ragazzi a costruire relazioni positive. I progetti di continuità tra primaria e secondaria svolgono un ruolo cruciale, permettendo ai ragazzi di familiarizzare con il nuovo ambiente e di sentirsi accolti fin dall'inizio.
Un ponte tra due mondi
Le scuole oggi sono sempre più consapevoli dell'importanza di creare "ponti" tra primaria e secondaria: progetti di continuità, giornate di orientamento, attività di gruppo che aiutano i ragazzi a familiarizzare con il nuovo ambiente ancora prima di iniziare. Questi progetti non solo riducono
l'ansia, ma rafforzano le competenze necessarie per affrontare il cambiamento, come l’autonomia e la capacità di pianificazione.
Per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES) o con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) questi percorsi sono ancora più importanti: un accompagnamento dedicato nei primi mesi dell'anno scolastico può fare la differenza, garantendo un sostegno mirato e personalizzato.
Ma il vero ponte lo costruiamo noi adulti, con la nostra capacità di:
- Ascoltare senza minimizzare le preoccupazioni
- Celebrare i piccoli successi quotidiani
- Creare un ambiente sicuro in cui esprimere dubbi e paure
- Mantenere aperto il dialogo, anche quando sembra difficile
Sfide pedagogiche e comportamentali: crescere insieme
Il passaggio alla scuola media non riguarda solo il carico accademico o la gestione del tempo. Coincide con una fase di significativi cambiamenti emotivi e identitari. È comune osservare difficoltà di concentrazione o resistenza alle regole, che spesso nascondono un bisogno profondo di supporto e comprensione. Per affrontare queste difficoltà, è essenziale che scuola e famiglia lavorino insieme, costruendo una rete di sostegno che aiuti i ragazzi a esprimere le proprie emozioni senza paura. Creare spazi di dialogo e ascolto è un investimento nel benessere emotivo e sociale degli studenti, fondamentale per accompagnarli verso una crescita equilibrata.
Strategie concrete per affrontare il cambiamento
La teoria è importante, ma sappiamo tutti che sono i consigli pratici a fare la differenza nel quotidiano. Ecco alcune strategie concrete che possono aiutare i ragazzi (e i genitori) ad affrontare questo passaggio con più serenità:
Per i ragazzi:
- Create un planning settimanale colorato da appendere alla scrivania: dividete le materie per colori e inserite non solo i compiti ma anche le attività extra e il tempo libero. Questo vi aiuterà a visualizzare meglio gli impegni e a non sentirvi sopraffatti
- Preparate lo zaino la sera prima, seguendo l'orario: eviterete la fretta del mattino e la paura di dimenticare qualcosa
- Tenete un "diario delle emozioni" dove annotare come vi siete sentiti durante la giornata: può essere utile per elaborare le esperienze e capire quali situazioni vi mettono più in difficoltà
- Fate una lista delle cose che vi preoccupano e parlatene con qualcuno di cui vi fidate: spesso, condividere le paure le rende più gestibili
- Iniziate a usare un sistema di schemi o mappe concettuali per studiare: vi aiuterà a organizzare meglio le informazioni delle nuove materie
Per i genitori:
- Create uno spazio studio organizzato e tranquillo, dove vostro figlio possa concentrarsi senza distrazioni
- Mantenete contatti regolari con gli insegnanti, non solo durante i colloqui ufficiali
- Aiutate vostro figlio a gestire il tempo senza sostituirvi a lui: invece di dirgli cosa fare, chiedetegli "Come pensi di organizzarti oggi?"
- Celebrate i piccoli successi quotidiani: un compito ben fatto, una nuova amicizia, un problema risolto da solo
Quando le difficoltà sembrano troppo grandi: guide pratiche al problem solving
Ci sono momenti in cui le sfide sembrano insormontabili. Ecco alcune situazioni comuni e come affrontarle concretamente:
Difficoltà con lo studio:
Se una materia risulta particolarmente ostica, create un "piano d'attacco" specifico: dividete lo studio in piccole parti gestibili, alternate teoria ed esercizi, premiatevi dopo ogni obiettivo raggiunto.
Sperimentate diversi metodi di studio fino a trovare quello più adatto: alcuni imparano meglio leggendo ad alta voce, altri facendo schemi, altri ancora attraverso esempi pratici.
Non esitate a chiedere aiuto: gli insegnanti possono suggerire strategie specifiche per la loro materia.
Ansia e stress:
Incoraggiate l'attività fisica regolare: camminate, andate in bicicletta o praticate uno sport insieme. L’esercizio fisico aiuta a ridurre l’ansia e migliora l’umore.
Usate tecniche di visualizzazione positiva: aiutate vostro figlio a immaginare scenari positivi, come fare amicizia o completare con successo una nuova attività. Questo può ridurre la paura dell’ignoto.
Tenete un diario della gratitudine: ogni giorno, scrivete insieme a vostro figlio tre cose belle che sono successe. Questo aiuta a spostare l’attenzione su aspetti positivi.
Create una playlist di canzoni rilassanti o motivanti: la musica può essere un potente strumento per calmarsi o ritrovare energia.
Limitate l’esposizione agli schermi prima di dormire: incoraggiate la lettura o attività rilassanti la sera per favorire un sonno di qualità, che aiuta a gestire meglio l’ansia durante il giorno.
Organizzate una routine del mattino prevedibile: iniziare la giornata senza fretta con momenti piacevoli, come una colazione insieme, aiuta a ridurre lo stress.
Per le famiglie, infine, ricordate che esistono gruppi di supporto e figure professionali pronte ad aiutare: dal pedagogista allo psicologo dell'età evolutiva, non esitate a cercare un supporto esterno se ne sentite il bisogno. A volte, un punto di vista professionale può fare la differenza nel
trasformare un momento di crisi in un'opportunità di crescita.
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